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Le Origini di PlayStation

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Articolo a cura di Domenico Leonardi

Nel lontano 1994, venne al mondo una console che nessuno immaginava quanto avrebbe influenzato l'attuale modo di concepire i videogiochi, anzi in molti credevano al suo sicuro fallimento, visti i risultati ottenuti da chiunque avesse cercato di entrare in concorrenza contro le più grandi case di videogiochi giapponesi, produttrici di hardware dell'epoca; Nintendo e SEGA. Stiamo chiaramente parlando della PlayStation di Sony.


  • LE ORIGINI
Ma per parlare di PlayStation, dobbiamo tuffarci ancor più nel passato. Non tutti sanno, infatti, che le origini della grigia console Sony risalgono molto indietro nel tempo. Sony da sempre si era dimostrata interessata al mercato videoludico. All fine degli anni '80 (1988 circa), Sony giunse ad un accordo con Nintendo per contribuire allo sviluppo dei chip audio per il Nintendo di prossima generazione, il Super Nintendo Entertainment System o Super Famicom (foto sotto).

L'idea nacque un giorno quando uno dei più giovani ingegneri di Sony, un certo Ken Kutaragi, acquistò ai propri figli un Famicom (il primo Nintendo) e si accorse di poter contribuire a realizzare qualcosa di molto più  tecnologico. Cercò dunque di avvicinare segretamente Nintendo con alcuni chip audio che stava sviluppando in Sony. Nacque così il chip audio "Kutaragi-chip" o più tecnicamente chiamato, SPC700. Sarebbe stato un elemento chiave per il sistema della casa di Mario anche se rischiò di compromettere la carriera di Kutaragi-san che non aveva riferito in un primo momento tale collaborazione ai vertici Sony. In ogni caso, grazie alla comprensione dell'allora CEO di Sony, Norio Ohga, Ken riuscì a completare il proprio lavoro ed a rimanere in azienda. 

Dopo tale collaborazione, Sony riuscì anche nel suo più ambizioso tentativo di introdurre il proprio supporto CD nel mercato dei videogiochi con la firma di un accordo con Nintendo, che avrebbe permesso a quest'ultima di sviluppare e utilizzare i CD-ROM della tecnologia di Sony sulla sua console di intrattenimento. La collaborazione tra Sony e Nintendo consisteva nella realizzazione, da parte di Sony, di un add-on in grado di far leggere il nuovo formato CD al Super Nintendo.

Sony, contemporaneamente, aveva iniziato anche lo sviluppo di una sua home console utilizzando la tecnologia del "Super Disc". La tecnologia richiedeva circa 18 mesi di sviluppo. La console Sony venne inizialmente chiamata appunto "Super Disc", ed era in grado di leggere entrambi i supporti; le cartucce SNES e i CD-ROM proprietari, sui quali era "licenser unico in tutto il mondo", come dichiarato nel contratto.

Il Presidente di Nintendo, Hiroshi Yamauchi vedeva nella tecnologia CD-ROM una parte fondamentale del futuro dei videogiochi, tanto da decidere di aumentare il proprio budget a supporto della ricerca in modo tale da facilitare l'esplorazione di questo nuovo formato. Nintendo dunque era alla ricerca di un formato multimediale nuovo per espandere il proprio mercato ma chissà per quale motivo, non lesse attentamente il contratto stipulato con Sony, o semplicemente non tenne abbastanza accortezza. Hiroshi Yamauchi & Co. infatti pensavano di giocarsi a loro vantaggio la tecnologia di Sony, ma la realtà pare fosse molto diversa. Voci emerse svelarono, infatti, che Sony aveva sapientemente creato l'accordo in modo tale da trarre profitto sulla pubblicazione dei giochi per SNES su CD per la propria console.


  • UNA NUOVA ALLEANZA PER NINTENDO
A questo punto Nintendo, dopo che nel lontano 1988 aveva erroneamente concesso il diritto di controllo e di licenza di tutti i propri giochi riproposti su CD per il "Super Disc" e si ritrovava alla mercé di Sony e del suo "Super Disc", che poteva leggere le cartucce SNES e i CD-ROM, comprensibilmente, iniziò ad avere paura. Quando capì che il nuovo supporto sarebbe stato propizio e si sarebbe potuto trasformare in un grande business e che la proposta di alleanza con Sony significava rinunciare al proprio fondamento di business, ovvero il controllo assoluto di licenza e di fabbricazione propria, decise di trovare una nuova soluzione.

Così nel maggio del 1991, Howard Lincoln di Nintendo of America e Minoru Arakawa volarono a Eindhoven nei Paesi Bassi per firmare un accordo con il più grande produttore di elettronica europeo, Philips Electronics NV. Nell'ambito di questa nuova alleanza, i futuri giochi di Nintendo sarebbero stai giocabili sul nuovo sistema Philips CD-i che Philips avrebbe prodotto da se e a sua volta l'azienda europea avrebbe sviluppato un add-on CD-ROM per il Super Famicom (SNES).

In base al contratto, Nintendo avrebbe avuto il controllo completo sulla licenza dei suoi giochi per l'add-on per SNES. Con un prolungamento dell'accordo, Philips ottenne comunque i diritti di utilizzo di alcuni dei giochi su CD-i. (Un gioco di Mario e 3 di Zelda, furono resi liberi.)

Nel frattempo, Nintendo of America era impegnata a preparare l'immissione del Super Nintendo Entertainment System nel mercato nordamericano il 9 settembre, 1991. Il Super Nintendo fu progettato prima di essere mostrato nel giugno 1991 al Consumer Electronics Show (CES).


  • TUTTI AL CES 1991
Mentre la Sony annunciava la sua intenzione di iniziare i lavori per la Play Station (spazio intenzionale) che avrebbe avuto una porta per la lettura delle cartucce del Super Nintendo, così come un ingresso CD-ROM (680 megabyte Sony Super disc) , Nintendo con a capo Howard Lincoln, faceva il suo annuncio shock. Invece di confermare l'alleanza con Sony, come tutti avevano previsto, annunciò di aver avviato i lavori con Philips (grande rivale di Sony) per lo SNES CD-ROM.

"La tecnologia Philips è superiore", affermò Nintendo.

Sony cercò di convincere Nintendo a cambiare idea con la minaccia di adire le vie legali, ma Nintendo insistette sul fatto che la loro collaborazione con la Philips non avrebbe interferito con il progetto Play Station.

Alla fine, nell'interesse di entrambe le società, si mantennero relazioni amichevoli. Dopo tutto, la Nintendo adottava il chip audio Sony. Inoltre, poiché la Play Station avrebbe avuto la possibilità di leggere i giochi per SNES, Sony realizzò che avrebbe potuto trarre comunque vantaggio nel fasciare i propri problemi con Nintendo, piuttosto che bruciare ulteriormente i legami.

La partnership con Philips fu dunque semplicemente un metodo per Nintendo di far leva su Sony in modo da ottenere condizioni migliori (come il controllo dei giochi su CD). Sony, tuttavia, non sembrava intenzionata a recedere dal contratto originario. Nintendo riuscì a fuggire senza alcuna sanzione rilasciando in USA il Super Nintendo nel mese di settembre del 1991.

  • SONY E NESSUN ALTRO
Quando fu chiaro a Sony che non avrebbe ottenuto alcun aiuto da parte di Nintendo con il nuovo CD per la Play Station, decise che era giunto il momento di dimostrare al mondo che avrebbe potuto gestire il tutto in proprio.

Al Tokyo International Electronics Show nel mese di ottobre del 1991, Sony mise in mostra una grande anteprima della console, che si presentò come una console di gioco ma anche come una macchina rivolta all'istruzione. Una varietà di strumenti didattici multimediali vennero infatti annunciati. Nessun gioco reale venne presentato, tuttavia Sony era in ogni caso in procinto di firmare accordi con editori e sviluppatori. E ancora la Play Station sarebbe stata in grado di eseguire tutti i vecchi giochi per SNES. Sony rivelò il lancio per l'estate del 1992, data che anticipava di sei mesi lo SNES CD add-on di Philips e Nintendo.


  • FINE DELL'ALLEANZA TRA SONY E NINTENDO?
Nel gennaio del 1992, Nintendo annunciò definitivamente l'abbandono della partnership con Sony.
Dunque la collaborazione tra Nintendo e Philips divenne più forte e reale che mai. A questo annuncio Sony decise di unire le proprie forze con l'allora concorrente di Nintendo, la Sega. Sony annunciò di voler realizzare dei giochi per il Mega CD, Sega Multimedia Entertainment System.

A quel punto i formati ottici CD stavano cominciando a divenire sempre più numerosi e visto il pericolo dell'unione di Sony con SEGA, i maggiori licenziatari di Nintendo decisero di incontrare Hiroshi Yamauchi per convincerlo nuovamente ad unire le proprie forze con Sony.

Le tre aziende (Sony, Philips e Nintendo) infine vennero a capo su un unico supporto CD. Nintendo riuscì anche ad aggiudicarsi il pieno controllo dei propri giochi sia sulla Play Station di Sony che sullo SNES CD di Philips. Partì lo sviluppo del nuovo add-on chiamato CD ROM XA previsto per il 1994 ad un prezzo di lancio di $ 200. Sembrava tutto pronto quando, a fine 1993 Nintendo annunciò ufficialmente la fine del progetto.

"... In parole povere, la necessità di continuare lo sviluppo di un add-on per SNES ormai obsoleto è diventata inutile ..."

Queste furono le dichiarazioni di Nintendo.

Sony aveva già avviato la produzione della sua Play Station con supporto ibrido CD e Cartucce. Ben 200 esemplari furono prodotti prima dell'annuncio di Nintendo e quindi l'interruzione di Sony nella produzione.

Steve Race di Sony Computer Entertainment of America, allora amministratore delegato, dichiarò: "Dal momento che l'accordo con Nintendo non è venuto a compimento, abbiamo deciso di interrompere il progetto e di attendere la prossima generazione di console."

La partnership con Sega, Philips e Nintendo furono preziose esperienze di apprendimento per Sony, e ciò venne dimostrato quando furono applicate pochi anni più tardi…

Che cosa sarebbe accaduto se Nintendo avesse collaborato con Sony rilasciando l'add-on Play Station? Forse Nintendo avrebbe fabbricato un Nintendo 64 interamente basato su disco.
L'obiettivo di Sony era comunque quello di acquisire conoscenze che le consentissero di entrare alla fine in questo settore.





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