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Intervista ad Andy Hope, Senior Graphic Designer di PlayStation

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Articolo a cura di Domenico Leonardi



Se, negli ultimi anni, avete acquistato un gioco pubblicato da Sony, allora probabilmente vi sarete imbattuti nelle sue creazioni: fra le altre cose, si occupa di ideare l’aspetto delle scatole dei nostri giochi e hardware. Andy, attraverso le pagine del PlayStation Blog Ufficiale, ci ha raccontato tutto…


Quando ti sei unito a Sony Computer Entertainment Europe e perché?
Andy: sono entrato in SCEE nel 2003, oltre dieci anni fa. A quel tempo, avevo lavorato nel campo delle pubblicazioni come editore artistico per riviste di videogiochi. Visto che mi divertivo a idearne copertine e pagine interne, ho deciso che il percorso naturale della mia esperienza avrebbe dovuto procedere nell’industria dei videogiochi. C’era un annuncio da graphic designer per PlayStation, e così mi sono detto: “Perché no?”. Fortunatamente, dopo un paio di colloqui e alcune settimane passate in attesa di una decisione, l’esito è stato positivo, e così mi sono trasferito dalla soleggiata Bournemouth a Londra. E non me ne sono mai pentito.


Cosa fai, esattamente, in SCEE?
Andy: il mio ruolo in SCEE è quello di Senior Graphic Designer per il Central Creative department.
Il mio lavoro consiste nel curare il design e la direzione artistica per i marchi PlayStation 4 e PlayStation 3. Inoltre, produco progetti per grandi eventi dedicati ai consumatori, comunicazioni inerenti il marchio PlayStation, scatole dei giochi, materiali online, pubblicità e i cartelloni che trovate nei negozi. Offro anche assistenza al reparto marketing e agli altri team di progettazione della società, quindi il mio lavoro è sempre intenso e variegato.


Qual è l’aspetto migliore del tuo lavoro?
Andy: l’aspetto migliore è senz’altro quello di fare ciò che mi piace di più: disegnare. La natura versatile di questa professione, inoltre, costituisce un enorme bonus. Mi piace poter “scolpire” fin dall’inizio, vedere come si evolve la mia creazione e portarla fino al prodotto finale. E poi lavoro a contatto con moltissime persone, molte delle quali sono anche mie amiche.


Qual è il momento più bello e di cui vai più fiero della tua carriera in SCEE?
Andy: bella domanda! Da dove iniziare? Ce ne sono stati molti, dal coinvolgimento nel design e nel lancio di titoli come Singstar e Buzz!, marchi davvero colorati e vibranti, fino al recente lancio del sistema PlayStation 4, oltre alla realizzazione di progetti di design che hanno girato per tutta l’Europa e non solo.

Un altro momento degno è stato quando ho progettato la scatola, il logo e gli artwork per il lancio europeo di PlayStation 2 Pink, nel 2006. Anche in questo caso, ho partecipato alla creazione del progetto fin dall’inizio. La casa madre in Giappone è rimasta davvero entusiasta dei risultati.

E poi c’è stata la realizzazione di una vetrina da oltre 45 metri esposta all’interno dello stadio di Wembley per la finale della UEFA Champions League del 2013. Mostrava l’evoluzione della Champions League di pari passo con quella di PlayStation, dal lancio della prima console fino al presente.

Oh, e vi ho già parlato di Jet Li? È stato per un gioco in cui ha preso parte, Rise to Honour per PS2. Un metro e sessantotto di assoluta grandiosità. E potrei andare avanti ancora…


Qual è stato l’ultimo gioco che hai giocato, e quale sarà il prossimo?
Andy: l’ultimo gioco è stato Tearaway per PlayStation Vita. Sono stato abbastanza fortunato da essere stato coinvolto nel design della scatola di questo titolo, e così ho voluto giocarlo per vedere com’era. E non sono rimasto affatto deluso: il team di Media Molecule sa davvero il fatto suo. Giocatelo subito, se non l’avete ancora fatto!


Il mio prossimo titolo sarà, con molta probabilità, The Last of Us. Non ho ancora avuto modo di provarlo dal suo lancio, ma non vedo l’ora di passarci alcune ore davanti allo schermo.



Che consiglio daresti a chi vuole entrare nell’industria dei videogiochi?
Andy: pazienza, passione e determinazione sono la chiave. Qualsiasi lavoro vogliate intraprendere, ci vogliono molta dedizione e perseveranza per raggiungere i propri obiettivi e l’industria dei giochi non è da meno.

Ci sono numerose persone di talento, quindi avere un portfolio ricco è davvero, davvero importante. Aiuta molto, per esempio, inserire nel proprio portfolio una creazione che riflette la vostra personalità e i vostri punti di forza. Ma, come ho già detto all’inizio, è importante essere pazienti, saper comprendere il proprio pubblico e sviluppare una forte conoscenza dell’industria. Provate a illustrare un lavoro che rifletta la vostra personalità. E, soprattutto, abbiate la determinazione di continuare a provare, anche se non riuscite al primo colpo.

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